LinkedIn per aziende: gli errori da non fare

LinkedIn per aziende: gli errori da non fare

Sempre più spesso LinkedIn, il social network più importante in ambito lavorativo, non viene utilizzato dai suoi utenti in modo adeguato e professionale.

C’è chi pensa, infatti, che questo strumento sia paragonabile a social come Facebook, Instagram o Twitter, in genere usati anche e soprattutto a scopi di svago e divertimento.
Chi intende ricorrere a LinkedIn sfruttando tutte le sue potenzialità, non può quindi non badare a una serie di procedure necessarie per acquisire credibilità e fiducia agli occhi degli altri utenti.

Ma quali sono gli errori da evitare assolutamente nel momento in cui si gestisce un profilo LinkedIn?

Partiamo dal profilo.

C’è chi pensa che basti inserire una foto del logo della propria azienda per apparire affidabile e serio. Non è così. Mostrare il proprio volto dà fiducia agli utenti che in questo modo vedono chi sei e come ti presenti a loro. Naturalmente una foto di profilo deve essere professionale e sobria.

L’immagine di copertina deve raccontare chi sei e cosa fai per la tua azienda, in modo da indirizzare l’utente verso una tua identità per precisa.

E’ sconsigliato creare due account (magari uno legato all’ambito lavorativo e l’altro a quello personale): rischiano di confondere gli utenti. Su LinkedIn si parla solo di lavoro e di opportunità professionali.

Si passa poi alla descrizione.

La descrizione da lasciare nel sommario (di 120 caratteri) deve essere vista come un biglietto da visita essenziale ai fini del successo della tua pagina. Bisogna, quindi, evitare messaggi sintetici o secchi. Spiegare dettagliatamente qual è il tuo compito nell’azienda che promuovi può aiutare molto a far crescere la curiosità degli utenti.
Il riepilogo, che segue al sommario, non deve risultare troppo ridondante ed eccessivo nel testo e nelle spiegazioni. Si tratta di una vetrina importante che se usata in maniera intelligente, può attirare clienti verso ciò che proponi.
Ovviamente, nel descrivere te stesso e le tue competenze, non puoi limitarti al compitino.

Ogni esperienza lavorativa va spiegata in maniera chiara, così come bisogna valorizzare il marchio della tua azienda. Più dai informazioni sulle tue capacità aziendali e più gli utenti ti concedono la loro fiducia.

Nel descrivere te stesso, non devi comunque esagerare. Nel campo delle competenze, infatti, è consigliabile non andare oltre le 10, pur possedendone di più. Serve a non insospettire l’utente che, specie su LinkedIn, tende a mettere in dubbio l’affidabilità delle persone. Insomma, la parola d’ordine deve essere: meglio poche (competenze) ma buone.

Le attività da svolgere

Una volta fatti i passaggi giusti, bisogna essere il più attivi possibili, attraverso la creazione di post utili e l’interazione continua con gli altri utenti.
Individuare e mantenere una rete di collegamenti con potenziali clienti in grado di portare dei frutti concreti al tuo lavoro, può risultare una tattica vincente. Per fare ciò è fondamentale non allargare il giro dei contatti a chiunque (tra questi potrebbe esserci un numero elevato di persone non interessate a ciò promuovi) oppure non restringere il campo ai soli amici o conoscenti.

I messaggi

Un altro errore da non commettere è quello relativo ai messaggi. Spesso si tende a non rispondere ad alcune richieste e questo, agli occhi di chi legge, è sinonimo di scarsa efficienza. E’ sempre un bene, inoltre, inviare dei messaggi diretti (mantenendo un dialogo costante con loro) a utenti che pensi possano essere interessati a ciò che offri.
Quando si parla di attività di social selling su LinkedIn, si intende dire che oltre ai cosiddetti messaggi promozionali, è sempre utile costruire una comunicazione cordiale e non violenta con i propri potenziali clienti. Gli obiettivi che si intendono raggiungere devono essere calibrati bene, con pazienza e senza aggressività. Un esempio: una volta ottenuto un contatto con un utente, non bisogna subito tempestarlo di informazioni sul prodotto o servizio che si promuove. Il tutto deve arrivare lentamente, attraverso un dialogo basato sulla conoscenza e sulla fiducia reciproca. Altrimenti l’utente scappa e non ritorna più.

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